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PIANI CASA, PROSEGUONO GLI AMPLIAMENTI STRAORDINARI
Agevolazioni sul recupero
Il Piano casa doveva essere una “finestra” normativa ipoteticamente a tempo, promossa dal governo Berlusconi IV nel 2009 con la previsione che sarebbe stata aperta per 18 mesi, in deroga ai piani regolatori. Nel tempo, salvo rare eccezioni (Emilia Romagna e Lombardia l’hanno lasciata scadere), l’opportunità è stata di anno in anno prolungata – spesso con due righe al fondo delle leggi regionali di bilancio – e in qualche caso arricchita e rimodulata (in Veneto, l’unica area boom, dove vige il Piano Casa Ter).
La Liguria punta a rendere lo strumento permanente, a farne una leva: per la rigenerazione del parco immobili, per il comparto edile esangue. I premi per ampliamenti migliorativi e sostituzioni diventano un’opportunità costante, non più solo una “finestra”, come già succede dalle origini in Val d’Aosta e con una strada abbracciata in corso d’opera, in Umbria. Secondo il Ddl ligure approvato il 19 ottobre dalla Giunta Toti i Comuni dovranno inserire in pianificazione norme per la riqualificazione del patrimonio edilizio in conformità ai principi e ai premi previste dalla legge, per agevolare strutturalmente il rinnovo di quanto si trovi in condizioni di rischio idrogeologico o di incompatibilità urbanistica e paesaggistica. Cresce – da 170 a 200 metri cubi – il massimo ampliamento ammesso. Non solo. Lo strumento, è esteso anche alle pertinenze degli edifici esistenti (alla data del 30 giugno 2009) che non superino i 200 metri cubi. Si apre inoltre agli edifici condonati, fin qui esclusi. La percentuale di ampliamento degli edifici da ricostruire dopo demolizione sale dal 35% al 50% per quelli che si trovano in aree esondabili o in zona di frana e che sono ricostruiti in zone sicure. In Liguria, dove lo strumento è valido anche per il non residenziale – non ovunque è così – il Ddl ha intanto suscitato un mare di preliminari polemiche: deve ancora approdare in Aula. Ancora possibili significative modifiche.
In Puglia lo scorso 9 novembre è stata decisa un’ulteriore proroga del Piano casa, questa volta al 31 dicembre 2016.
Proroga possibile, anche qui un altro anno, per il Piano casa di Piemonte, Toscana, Abruzzo, tutti in scadenza questo San Silvestro, come pure in Campania (scadenza 10 gennaio 2016).
C’è invece tempo fino a fine 2016 se non oltre in Sicilia, Sardegna, Molise, Basilicata, Lazio, Veneto. In quest’ultima, unica regione italiana di gran successo per il Piano casa, vigente nell’attuale versione Ter fino al 10 maggio 2017, stimano che fra il 2010 e il 2014 lo strumento – con circa 80mila domande - abbia messo in campo investimenti per circa 3,2 miliardi, con una incidenza complessiva del 3% sul giro d’affari annuo del settore e un peso di poco inferiore al 17% rispetto al costruito residenziale nuovo.
C’è intanto attesa per i dati sulla prima metà del 2015. Lo strumento continua a “tirare”, pur iniziando a segnare un fisiologico calo. Lo scenario più recente sarà presentato agli ordini professionali e all’universo delle costruzioni in un workshop organizzato il prossimo 3 dicembre dalla Regione (dipartimento del Territorio, sezione Urbanistica) presso il Palazzo Grandi Stazioni, a Venezia: “Piano Casa, quale futuro?”.

