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LE LOCAZIONI COMMERCIALI CON CANONE SUPERIORE A 250 MILA EURO SONO LIBERE
L’ordinanza 3399/2024 della Cassazione esamina varie questioni in tema di pattuizioni dei contratti a uso diverso dell’abitazione e fornisce alcune indicazioni e conferme in ordine all’interpretazione della portata del terzo comma dell’articolo 79 della legge 392/78 (patti contrari alla legge) alla stregua dell’articolo 18 del Decreto Legge 133/2014 (decreto Sblocca Italia), convertito nella legge 164/2014, che ha introdotto la liberalizzazione del mercato delle grandi locazioni ad uso non abitativo.
La norma ha sancito la possibilità per i contraenti di convenire «termini e condizioni in deroga». Vengono quindi rese derogabili dalla volontà delle parti disposizioni che altrimenti, in forza del disposto del comma 1 dell’articolo 79, non potrebbero esserlo. Il tutto a condizione che ricorrano due presupposti: il canone annuo sia superiore a 250 mila euro e gli immobili oggetto del contratto non siano qualificati di interesse storico a seguito di provvedimento regionale o comunale.