Barriere architettoniche. Più fondi per l'eliminazione ma 36% a rischio


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Inchiesta per Il Sole 24 Ore:


Agevolazioni sul recupero
Agevolazioni sul recupero Urbanistica in genere
Urbanistica in genere Barriere architettoniche
Barriere architettoniche
Più finanziamenti a fondo perduto a favore dei disabili, per l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati. Ma anche una brutta sorpresa in agguato nel disegno di legge per la Finanziaria 2001. Ecco perché ridiviene di attualità parlare di una legge, la n. 13 del 1989, che ha avuto il merito di rendere meno pesanti in Italia le discriminazioni verso i portatori di handicap, sul modello di altri Paesi civili.

Prima la cattiva notizia: il testo del disegno di legge, nel prorogare la detrazione del 36% sul recupero prevista dalla Finanziaria 1997, inserisce un insidioso inciso. Dopo le parole " la stessa detrazione, …spetta per gli interventi relativi ….alla eliminazione delle barriere architettoniche" aggiunge "aventi ad oggetto ascensori e montacarichi". Una precisazione che suona come un limite al campo d'azione del 36%. Parrebbe che la detrazione sia concessa per ascensori adatti ai disabili, ma non, per fare qualche esempio, per predisporre per i disabili rampe che superino gli scalini, per adattare i servizi igienici o le cucine alle loro necessità, per consentir loro di salire su un balcone o di aprire una porta. Resta facile controbattere che le due barriere, quella architettonica e quella legislativa, possono essere entrambe scavalcate . Per esempio, considerando una rampa in condominio come un intervento di manutenzione ordinaria o un adattamento del bagno in casa, come manutenzione straordinaria, entrambi interventi agevolati. Resta però certo che mentre si facilita con detrazioni l'installazione di una vasca da idromassaggio, si pongono ostacoli all'uso di una toilet da parte di un immobilizzato su sedia a rotelle.

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