DISTANZE E CANNE FUMARIE


Distanze legali e vedute
Distanze legali e vedute
CANNE FUMARIE E IMMISSIONI
La denuncia di fuoriuscita di fumi dannosi dalla canna fumaria per un impianto termico, distante pochi metri dalla finestra di un appartamento limitrofo, è stata oggetto di una controversia, appena definita dalla Cassazione con l’ordinanza 26690 del 24.11.2020 .
Il caso riguardava la richiesta di un condomino, rivolta contro il suo vicino, di adeguare l’impianto dei fumi di scarico della caldaia alla normativa vigente (all’epoca dei fatti), mediante collegamento della canna fumaria con quella generale del palazzo, ovvero nel caso ipotizzato in cui non fosse stato possibile, prolungandola fino al tetto dello stesso o alla quota stabilita dello stesso o alla quota stabilita dalla Legge.
La Corte di Cassazione ha precisato che, in casi come quelli appena descritti, si deve far riferimento alla previsione contenuta nell’articolo 890 del C.C., che attribuisce lo strumento di tutela civilistica della proprietà e dell’incolumità delle persone nei riguardi anche delle condotte fumarie.
La disposizione consente anche di chiedere, con richiamo alla previsione di cui all’articolo 872 del C.C., la riduzione “in pristino stato ex ante”. Il riferimento, invece, all’articolo 5, comma 9, del Dpr del 26 agosto 1993, n.412, che prescrive i casi in cui gli edifici multipiano costituiti da più unità immobiliari devono essere dotati di appositi condotti di evacuazione dei prodotti di combustione, con sbocco sopra il tetto dell’edificio alla quota prescritta dalle norme tecniche Uni 7129, non è stato ritenuto pertinente.